Lo sappiamo, è un anno terribile per il settore turistico e l’impatto economico pesa moltissimo soprattutto sulle piccole imprese a conduzione familiare che si occupano di turismo responsabile.
In Bolivia la situazione sanitaria continua ad essere allarmante, ma a questo si somma anche uno scenario politico tutt’altro che stabile.
E allora come sostenere le comunità locali?
Ce lo racconta Luciano, il nostro Capo progetto nel paese, responsabile del progetto INCAmmino:
“Un primo aspetto riguarda la sensibilizzazione rispetto al virus, perché molte comunità sono del tutto impreparate a fronteggiare questa emergenza oppure la sottovalutano, pensando che le informazioni ufficiali fornite siano poco chiare. Per questo motivo abbiamo preparato alcuni materiali informativi, realizzati in spagnolo ma anche nelle lingue Aymara e Quecha, che stiamo distribuendo anche con Whatsapp e con i principali social network, così da raggiungere anche le comunità più isolate.
Stiamo anche collaborando con diverse radio locali e lavoriamo a stretto contatto anche con alcuni Comuni che si sono dimostrati molto collaborativi e che stanno appoggiando le nostre iniziative”.
I codici di condotta partecipativi
Oltre a questo, nell’ambito del progetto stiamo anche portando a termine la definizione di alcuni codici di condotta partecipativi.
I codici di condotta partecipativi sono uno strumento fondamentale per contenere i contagi.
Serviranno non solo a garantire che il soggiorno per il turista sia il più sicuro e gradevole possibile, ma sono anche uno strumento fondamentale perché anche i comportamenti dei viaggiatori dovranno adeguarsi ed essere pienamente rispettosi nei confronti delle comunità e del personale delle imprese di turismo comunitario.
Nelle prossime settimane verranno discussi direttamente con le imprese coinvolte, dopo di che saranno resi definitivi e verranno fatti numerosi incontri per diffonderli in maniera capillare.
Si tratta di protocolli definiti attraverso il diretto coinvolgimento delle 11 imprese di turismo comunitario (ETC) con cui lavoriamo e serviranno per stabilire una serie di comportamenti per tutelare le comunità e, al contempo, per garantire standard di sicurezza elevati ai turisti, quando – speriamo presto! – si potrà di nuovo viaggiare”.
Infine, l’ultimo aspetto del nostro programma in questa fase così delicata riguarda un lavoro di adattamento dei protocolli di bio-sicurezza:
Stiamo adattando i protocolli che l’UNDP sta realizzando con il governo per la riattivazione del turismo nelle principali destinazioni turistiche del paese. Dobbiamo assicurarci che siano idonei anche al contesto delle piccole imprese di turismo e ai loro contesti comunitari.
Anche se adesso l’emergenza sanitaria ha bloccato il settore del turismo, speriamo che presto sia di nuovo possibile partire alla scoperta di questi itinerari unici! 
Il progetto INCAmmino mira a contribuire allo sviluppo economico sostenibile di 11 imprese turistiche comunitarie e delle rispettive comunità che si trovano lungo tutto l’altipiano boliviano, lungo l’area di influenza del Qhapaq Ñan – o Sistema Viario Andino – un percorso precolombiano che si snoda per oltre 30.000 chilometri attraversando sei Paesi dell’America Meridionale: Argentina, Bolivia, Cile, Colombia, Ecuador e Perù. Dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 2014, questo cammino è tutt’oggi avvolto da tradizioni millenarie, storie e leggende che costituiscono un patrimonio culturale davvero preziosissimo, che si unisce all’altrettanto straordinario fascino degli ambienti naturali e dei paesaggi di questi territori.
Il progetto è finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e promosso da ICEI insieme a A.I.T.R. – Associazione Italiana Turismo Responsabile, ProgettoMondoMlal, CoopCulture, Università degli Studi di Milano-Bicocca, Red Tusoco, Tusoco Viajes, Red OEPAIC.