Durante l’esplorazione del territorio in cui lavoriamo per il progetto EPIC, in Myanmar, gli abitanti dei villaggi attorno al lago Inle ci hanno raccontato molteplici storie e leggende tramandate nel tempo. Questa che segue, è fra le leggende più antiche che si tramandano fra le comunità di questi territori e narra proprio l’origine del lago.

Tanto tempo fa un vecchio re regnava felicemente sulle sue terre attorno al lago Inle, a Ngwe Daung Pyi, in compagnia delle sue adorate 7 figlie. 
Una notte, la figlia più giovane, di nome Twe Mal Naw, fu rapita.
Molto presto, il padre e i membri della comunità capirono che la giovane era stata catturata da un temibile orco, di nome Belu.
Il vecchio re sapeva che nessuna persona comune sarebbe stata in grado di uccidere l’orco e che c’era solo un guerriero che avrebbe potuto salvare sua figlia.
Per trovarlo, annunciò a tutti i cittadini maschi che vivevano nel suo regno che se fossero riusciti a sollevare l’arco magico – che solo l’unico vero guerriero avrebbe potuto sollevare – avrebbero avuto l’onore di salvare la sua amata figlia.

Nei tre giorni successivi, in molti tentarono l’impresa, ma senza successo. Un giovane ragazzo, di nome Thuda Nu, un allevatore locale, chiese il permesso di provare a sollevare l’arco.
Quando ci provò, riuscì nell’impresa senza alcuna fatica. A quel punto, il vecchio re donò l’arco al giovane e gli chiese di sconfiggere il temibile orco.

L’orco Belu, intanto, sebbene avesse rapito la principessa per divorarla, se ne innamorò perdutamente e decise di tenerla rinchiusa nella sua caverna, lasciandola da sola soltanto per andare a cercare cibo.

Il giovane e coraggioso Thuda Nu, l’unico vero guerriero che aveva superato la prova dell’arco, partì dal villaggio alla ricerca della giovane, seguendo le impronte dell’orco.
Dopo sette mesi e sette giorni di cammino raggiunse la caverna dove la principessa era imprigionata. Quando Thuda Nu si trovò di fronte alla grotta, iniziò a cantare una canzone tradizionale, tipica del villaggio di provenienza della giovane fanciulla.

Quando la figlia del re lo sentì, uscì allo scoperto, vide il giovane e gli disse: “Perché sei qui? L’orco ti mangerà. Scappa, veloce, prima che ritorni!”. 
Ma Thuda Nu rispose: “Tuo padre mi ha mandato a salvarti! E io ho l’arco e la freccia per uccidere l’orco!”.

Nel frattempo, l’orco tornò dalla caccia; quando vide il giovane uomo davanti alla sua casa, esclamò: “Sono così stanco di cercare cibo… ma ora il cibo mi sta aspettando davanti alla mia caverna!”  e cominciò a correre verso Thuda Nu. Durante la corsa, uno dei suoi enormi e pesanti piedi fece una buca nel terreno, che diventò il lago Poat Ta Loat Kan.
In quel momento, il giovane guerriero prese l’arco e scagliò una freccia verso l’orco, uccidendolo.
Fu così che il corpo di Belu cadde a terra, con un tonfo assordante. E l’enorme voragine che il pesante corpo dell’orco creò nel terreno originò il lago Inle, mentre e il suo sangue, che scorreva veloce, formò il fiume Belu“.

Con il progetto EPIC ci occupiamo della valorizzazione del patrimonio culturale e naturalistico delle comunità del lago Inle, attraverso attività di turismo responsabile, per promuovere saperi, valori e tradizioni di questi popoli e dei loro luoghi.
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