Perché c’è bisogno di prevenire il discorso d’odio?
Perché le dinamiche comunicative influenzano il modo in cui ci relazioniamo con gli altri e perché le parole possono ferirci.
L’approccio che portiamo avanti con i nostri interventi educativi è quello della strategia Anti-rumours promossa dal Consiglio d’Europa.
Farsi promotori di questo approccio significa innanzitutto non criminalizzare o puntare il dito contro chi utilizza forme di comunicazione potenzialmente offensive, perché TUTTI siamo portatori di rumours e perché stereotipi e pregiudizi influenzano la vita di ognuno di noi.
Allo stesso tempo, però, tutti possiamo esserne vittime.
Soprattutto in questo momento storico in cui il linguaggio violento, offensivo e spregiudicato è spesso “normalizzato” perfino nella sfera pubblica,
noi crediamo che sia davvero importante riflettere sull’effetto che stereotipi e pregiudizi hanno su di noi e sul modo in cui influenzano
la nostra relazione con gli altri.
Fare Anti-rumours significa intervenire alla base della piramide dell’odio, laddove si annidano falsi miti, pettegolezzi e dicerie che possono sembrare quasi inoffensivi, ma non lo sono affatto, perché sono l’anticamera del pregiudizio e possono alterare la nostra percezione del mondo, rischiando di perpetrare situazioni discriminatorie.