Nel Distretto di Pebane (Provincia della Zambesia), in Mozambico, ICEI ha promosso la creazione di un vivaio e di una Banca dei semi Agro-Forestale, come unità di appoggio a progetti di Agricoltura Sintropica (AS).

Tali unità rientrano nel progetto Eco-Ilhas per lo sviluppo di pesca e agricoltura sostenibili, che ICEI porta avanti dal 2015 con finanziamenti del MAECI (in partnership con WWF Italia). Le attività del progetto interessano l’area protetta delle Ilhas Primeiras e Segundas, e coinvolgono sei comunità locali.
L’obiettivo principale è aumentare e garantire la disponibilità futura delle risorse alimentari, sempre nel rispetto dell’ecosistema.

La disponibilità di risorse agricole da dedicare all’autoconsumo è messa a rischio dal fatto che, storicamente, nell’area si è investito molto in progetti monoculturali di colture da reddito, mentre la diversificazione delle coltivazioni è stata totalmente disincentivata. Questa struttura produttiva porta ad un notevole impoverimento dei terreni, in conseguenza del quale gli agricoltori sono costretti ad aprire sempre nuovi campi, fomentando la deforestazione.

Per arginare queste dinamiche, il progetto fa affidamento sull’introduzione di tecniche di Agricoltura Sintropica (AS). Si tratta di una tipologia di Agricoltura di Conservazione di tipo intensivo e dal grande potenziale produttivo, che riduce sistematicamente gli spazi utilizzati, inverte il processo di degradazione dei suoli e contribuisce a diversificare la produzione. L’AS si basa a sua volta sull’impianto di Sistemi Agro-Forestali successionali (SAFs).

Per garantire la fornitura di piantine produttive e native per i SAF (sia agricole che arboree) sono stati costruiti, presso la sede progetto a Pebane, una Banca di Semi e un Vivaio dove sono raccolte molte specie differenti anche nella modalità di consorzio (ossia, in ogni sacchetto sono state impiantate più tipi di specie).

Nei primi 3 mesi dalla costruzione del vivaio sono state prodotte più di 1.000 piantine di alberi, di cui 550 sono stati trapiantati nei primi SAF.
La Banca dei Semi agroforestali e di piante medicinali ha incorporato, a gennaio 2017, più di 20.000 semi di 46 specie agroforestali differenti.
È inoltre stato creato un piccolo laboratorio per la germinazione dei semi più difficili da trattare dove, con i sistemi adottati, sono stati fatti germinare più di 1.300 semi.

Come dichiarato dal capo-progetto Facundo Quarantini, “I primissimi risultati sono stati molto incoraggianti, indicando un enorme potenziale dei SAFs sintropici. Si sta verificando un rapido recupero della qualità dei suoli e una grande efficacia contro fenomeni erosivi e di impoverimento. I SAF creano di fatto un sistema di autodifesa contro qualsiasi disequilibrio o disarmonia che attacca l’ecosistema e, una volta che il sistema è resiliente, l’ecosistema tende sempre a ritornare agli equilibri iniziali”.

Risultati simili mostrano che le unità di supporto sono funzionali ed efficaci, e possono giocare un ruolo chiave nella preservazione della biodiversità di quest’area costiera.