Le foreste coprono un terzo della superficie terrestre del nostro pianeta, svolgendo funzioni vitali in tutto il mondo.

Circa 1,6 miliardi di persone, tra cui oltre 2000 culture indigene, dipendono dalle foreste per i loro mezzi di sostentamento, medicinali, energia, cibo e riparo e su di esse basano sia la propria sussistenza sia la propria identità culturale. Le foreste ospitano circa l’80% della biodiversità terrestre del mondo, con oltre 60.000 specie di specie arboree.

Eppure, nonostante tutti questi inestimabili benefici ecologici, economici, sociali e sanitari, la deforestazione a scala globale continua ad essere allarmante: 12 milioni di ettari di foreste vengono distrutti ogni anno. La deforestazione rappresenta il 12-20% delle emissioni globali di gas serra che contribuiscono al cambiamento climatico per circa 4,5 miliardi di tonnellate di anidride carbonica. Nel 2021 solo in Amazzonia tra il 1° agosto 2020 e il 31 luglio 2021 è stata distrutta una superficie forestale di 13.235 chilometri quadrati, il 22 per cento in più rispetto a un anno prima. La Cop26 di Glasgow ha preso lo storico impegno, da parte di cento governi, a porre fine alla deforestazione entro il 2030.

Il 21 marzo si svolge annualmente la Giornata internazionale delle foreste per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza delle foreste per le persone e il ruolo vitale nell’eradicazione della povertà, nella sostenibilità ambientale e nella sicurezza alimentare.

La gestione sostenibile di tutti i tipi di foreste è al centro delle sfide dei paesi in via di sviluppo e sviluppati, a beneficio delle generazioni attuali e future. In Italia le foreste sono in continuo e graduale aumento, giungendo a coprire circa un terzo del territorio nazionale, soprattutto a causa della crescita spontanea della vegetazione forestale sui terreni agricoli abbandonati. La maggiore pressione sulle foreste deriva dagli incendi e dagli impatti dei cambiamenti climatici (e dei suoi eventi estremi).

ICEI lavora sia in Mozambico che in Amazzonia con un approccio climate-smart non solo all’agricoltura ma anche alla gestione forestale, integrando strategie di mitigazione e adattamento, assicurando nel contempo la fornitura dei servizi ecosistemici di produzione (legno e altri prodotti), di regolazione (protezione dal dissesto, biodiversità) e culturali (ricreazione, turismo, salute).

In Mozambico, nella Provincia della Zambezia, dove lavoriamo da diversi anni, la deforestazione e il degrado forestale sono fra i principali problemi. L’agricoltura itinerante e l’eccessivo sfruttamento delle risorse forestali (fra cui il legname) in modo non sostenibile, assieme agli incendi boschivi incontrollati, riducono sensibilmente la disponibilità di beni e servizi dell’ecosistema forestale nelle comunità rurali. Inoltre, il problema della deforestazione minaccia fortemente la biodiversità e causa un aumento delle emissioni di gas serra.

Per contrastare la deforestazione, il nostro Programma implementa la metodologia dei Sistemi Agro-Forestali (SAF), che promuovono la resilienza e l’adattamento dei produttori agli effetti del cambiamento climatico. Inoltre, grazie alla disponibilità di piante forestali native nei vivai creati con il nostro contributo, pratichiamo la riforestazione di aree particolarmente degradate dei Distretti d’intervento, contribuendo così a promuovere la conservazione della biodiversità e la mitigazione dei cambiamenti climatici.

L’ecosistema forestale che si trova in quest’area del Mozambico è quello del miombo: il più esteso ecosistema di foresta secca di tutta l’Africa (2,7 milioni di km quadrati), un patrimonio naturale immenso e anche una fonte importantissima di cibo, piante medicinali, materiale da costruzione ed energia per una popolazione che, su scala globale, raggiunge oltre quaranta milioni di persone.

ICEI lavora anche con la gestione sostenibile dell’ecosistema delle mangrovie. Queste ultime hanno la capacità di assorbire fino a quattro volte più anidride carbonica per area rispetto alle foreste terrestri montane. E, cosa non meno importante, le mangrovie costituiscono un ecosistema preziosissimo: crescono in acqua salata e garantiscono l’habitat naturale per pesci, crostacei e molte altre specie che vivono tra i tronchi degli alberi.

Per poter promuovere in modo efficace una maggiore consapevolezza ambientale tra le comunità locali non ci limitiamo a lavorare solo con la popolazione che vive direttamente nelle aree forestali degradate, ma sensibilizziamo anche l’intera comunità attraverso messaggi radio ed eventi pubblici. Inoltre, lavoriamo anche con le scuole, in modo tale che i bambini possano partecipare direttamente alle attività di riforestazione.

In Amazzonia brasiliana – l’area forestale più estesa sul pianeta con oltre 4 milioni di kmq di foresta, che per questo considerata il “polmone verde” del mondo – lavoriamo in partnership con Lifegate per supportare la comunità locale di San Pedro de Capivara, che ha in gestione un’area destinata a tutela esclusiva. L’obiettivo è quello di prevenire e contrastare la deforestazione, gli incendi dolosi, le attività di caccia illegali e altri reati ambientali tramite attività di monitoraggio e vigilanza della porzione di foresta tutelata, segnalazione di attività illegali riscontrate nella foresta, mappatura delle risorse forestali, monitoraggio dello stato di crescita e di salute delle piante nella porzione di foresta salvaguardata e attività di sensibilizzazione e di educazione ambientale per tutte le comunità che vivono in prossimità della foresta