Il discorso d’odio (hate speech) si riferisce all’insieme di tutte le forme di espressione che giustificano l’odio razziale, la xenofobia, l’antisemitismo ed altre forme di odio basate sull’intolleranza (Consiglio d’Europa 2016).  Internet ha la più alta incidenza di comportamenti razzisti (84%), rispetto alla stampa (10,7%), TV (4,6%) e radio (0,8%) e si tratta di dati in continua crescita (ISTAT 2011).  In ambito scolastico, un rapporto curato da REDU (Sett 2016) per Amnesty in materia di discriminazione e bullismo nelle scuole superiori ha identificato una serie di cause per la discriminazione, quali l’aspetto fisico, la nazionalità, le origini sociali e culturali, l’orientamento sessuale, la disabilità e la religione. Un’iniziativa di sensibilizzazione e sviluppo dell’empatia, soprattutto attraverso approcci quali la peer education, volta a prevenire il sedimentarsi di pratiche comportamentali ostili, è dunque riconosciuta come essenziale nei confronti di bambini/e e ragazzi/e.

L’obiettivo generale del progetto è promuovere tra le giovani generazioni di cittadini la consapevolezza civica e la responsabilizzazione attiva orientata alla realizzazione di una società più inclusiva.
Obiettivi specifici:
– rafforzare le competenze professionali di insegnanti, amministratori pubblici, mediatori culturali e attivisti in materia di contrasto alle discriminazioni, di cittadinanza attiva e inclusione sociale;
– favorire l’attivazione consapevole dei bambini/e e ragazzi/e per il contrasto alla discriminazione e ai discorsi d’odio, la promozione e la difesa dei diritti umani e dei principi di equità e giustizia, attraverso metodologie partecipative e il coinvolgimento delle realtà territoriali.
ICEI si occuperà in particolare di sperimentare in alcune scuole delle 4 città coinvolte la strategia Anti-Rumours:  questa strategia, nata nel 2010 a Barcellona come strategia “cittadina” e promossa a livello europeo dal Consiglio di Europa, mira a promuovere un cambiamento nelle percezioni, attitudini e comportamenti dei cittadini in particolare lottando contro i “rumours”, falsi miti, pregiudizi e stereotipi di cui tutti siamo portatori e che sono alla base dell’intolleranza e della discriminazione.

Alunni e docenti dell’ultimo biennio delle scuole primarie e dell’intero ciclo delle scuole secondarie di I grado in 80 città italiane.
Inoltre, una serie di soggetti sarà formata a nuove metodologie educative: mediatori culturali, attivisti, funzionari e tecnici dei Comuni partner, referenti di associazioni della società civile.

Attività previste

Per raggiungere gli obiettivi prefissati, saranno promosse le seguenti principali attività:
– Corsi residenziali di formazione e aggiornamento per insegnanti su metodologia del teatro sociale e di comunità e di peer education per la gestione dei conflitti generati dal discorso d’odio
– Corso residenziale di formazione per mediatori culturali sul ruolo dei mediatori nelle comunità territoriali per promuovere il rispetto delle differenze, la cittadinanza attiva e il contrasto al discorso d’odio
– Elaborazione di un kit didattico sui i diritti umani, cittadinanza attiva e contrasto ai discorsi d’odio e realizzazione di percorsi formativi nelle classi
– Attivazione delle classi coinvolte e adozione nelle scuole di un protocollo di promozione del rispetto dei diritti umani e il contrasto al linguaggio d’odio
– Laboratori di analisi del linguaggio dei media locali ed agenzie di pubblicità e percorsi di dialogo e interazione con le istituzioni locali da parte degli alunni
– Elaborazione e realizzazione da parte di bambini/e e ragazzi/e di alcune classi di progetti Anti-Rumours, all’interno e all’esterno delle scuole, per, attraverso attività e metodi partecipativi, sensibilizzare i propri coetanei e la cittadinanza intera e combattere dunque i ”rumours”, pregiudizi e stereotipi.

Informazioni:   comunicazione@icei.it