Il progetto LifeMI si concentra nell’area della Città Metropolitana di Milano e muove dalla considerazione di due dati principali: l’accesso dei giovani al mercato del lavoro e il numero di giovani richiedenti asilo e rifugiati in Italia e, in particolar modo, nell’area di Milano Metropolitana.
In generale, sebbene nella regione Lombardia il tasso di occupazione generale sia tornato a crescere – arrivando a superare del 3% il numero degli occupati pre-crisi, resta molto forte lo squilibrio generazionale a discapito della fascia di lavoratori più giovani (15 – 44 anni) (vedi 12° Rapporto annuale “Il lavoro a Milano”, realizzato da Assolombarda, CGIL, CISL, UIL).
All’interno di questo quadro generale, fra i gruppi in assoluto più esposti e maggiormente a rischio vi sono quei giovani che hanno un livello di istruzione più basso, ma anche coloro aventi un background migratorio. Questi ultimi, infatti, hanno una probabilità del 70% superiore di diventare NEET (Non in Education, Employement or Training) rispetto ai loro coetanei, nati e cresciuti nei paesi di accoglienza (Studio Eurofound 2012).
La priorità dell’intervento, quindi, è mossa dall’urgenza di considerare il tema dell’inclusione sociale e lavorativa di giovani richiedenti asilo e rifugiati; soggetti che, a fronte di un impatto notevolmente più forte per le nuove generazioni di accedere al mercato del lavoro, sono fra i gruppi più esposti e più fragili.
Il progetto, a partire dalle considerazioni precedentemente espresse, identifica e mira a intervenire sulle seguenti problematiche specifiche:

  1. a) Forte esposizione e maggiore rischio di disoccupazione e/o dequalificazione dei giovani migranti nei contesti di riferimento
  2. b) Conoscenza limitata e difficoltà nel raggiungimento dei servizi di sostegno all’occupazione e alla formazione già attivi sul territorio

L’obiettivo generale del progetto è di contribuire a migliorare le competenze (formali, tecniche e trasversali), l’occupabilità e la continuità lavorativa dei giovani identificati. L’obiettivo specifico è di promuovere approcci e strumenti innovativi, sperimentando un modello integrato per migliorare quei servizi già attivi sul territorio, adattandoli alle necessità dei giovani identificati, particolarmente esposti al rischio di esclusione sociale e lavorativa.

I beneficiari dell’iniziativa sono giovani ragazze e ragazzi di età 18 – 30 anni, richiedenti asilo e rifugiati, soggetti a forte rischio di esclusione sociale e economica nei rispettivi contesti di inserimento: giovani che versano in situazioni di particolare vulnerabilità dal punto di vista educativo, dell’inserimento lavorativo, sociale e relazionale.

Attività previste

60 giovani sono sensibilizzati e formati attraverso incontri di orientamento al lavoro e di formazione sulle soft skill per migliorare l’occupabilità e potenziare l’inserimento nel mercato del lavoro.
20 giovani beneficiano di un percorso di formazione specifico comprendente classi di italiano per il lavoro, informatica e formazione specifica tecnico-settoriale finalizzata all’inserimento lavorativo in 3 settori di riferimento: Terzo settore; Aziende; Piccole imprese e botteghe artigiane.
6 giovani fra quelli precedentemente formati sono inseriti in stage di 6 mesi presso uno dei 3 settori di riferimento.
All’interno del gruppo dei giovani inseriti in stage presso le botteghe artigiane, saranno individuati i profili più idonei e motivati che riceveranno un supporto ulteriore per potenziare le loro competenze imprenditoriali e gestionali, nell’ottica di favorire il ricambio generazionale all’interno di settori tradizionali e favorire nei giovani lo sviluppo di uno spirito imprenditoriale e di self-employment.
Le attività del progetto LifeMI saranno inoltre diffuse al pubblico generale grazie ad una campagna di sensibilizzazione, mostrando il percorso dei beneficiari attraverso video-stories che narreranno le esperienze e i risultati ottenuti.


Il progetto LifeMI è stato realizzato con Fondazione Cariplo impegnata nel sostegno e nella promozione di progetti di utilità sociale legati al settore dell’ arte e cultura, dell’ ambiente, dei servizi alla persona e della ricerca scientifica. Ogni anno vengono realizzati più di 1000 progetti per un valore di circa 150 milioni di euro a stagione. Fondazione Cariplo ha lanciato 4 programmi intersettoriali che portano in sé i valori fondamentali della filantropia di Cariplo: innovazione, attenzione alle categorie sociali fragili, opportunità per i giovani, welfare per tutti. Questi 4 programmi ad alto impatto sociale sono: Cariplo Factory, AttivAree, Lacittàintorno, Cariplo Social Innovation.
Non un semplice mecenate, ma il motore di idee.
Ulteriori informazioni sul sito www.fondazionecariplo.it