Nel 2016 il tasso di occupazione dei cittadini di paesi terzi in Europa era inferiore del 15,2% rispetto a quello dei cittadini dell’UE. Anche se occupati, i cittadini di paesi terzi di solito lavorano al di sotto delle loro qualifiche e competenze, sono sovra rappresentati in alcuni settori e hanno meno garanzie in termini di salario, protezione/sicurezza e prospettive di carriera (Eurostat, Indagine sulla forza di lavoro dell’UE).
L’inclusione dei cittadini di paesi terzi sul mercato del lavoro è fondamentale sia per la loro effettiva integrazione nelle società europee sia perché contribuisce positivamente alle economie degli Stati membri. Tuttavia, vi sono ancora numerose barriere per l’accesso al mercato del lavoro e una forte discrepanza tra lo stesso e i profili dei migranti: le parti interessate, compresi i datori di lavoro, spesso mancano di conoscenza rispetto all’assunzione di cittadini di paesi terzi e di competenze in materia di gestione della diversità, e persistono quindi a volte stereotipi e pratiche discriminatorie. D’altra parte, le informazioni complete, la formazione, l’impiego, il supporto e l’orientamento lavorativi per i migranti – in grado di coinvolgere i più vulnerabili – sono ancora scarsi. Questa situazione è particolarmente vera per quei paesi che sono alle prese sia con prestazioni economiche precarie che con i flussi migratori: Grecia, Italia e Spagna sono la porta d’ingresso per l’Europa (173.000 arrivi in mare nel 2017, UNHCR). Anche qui e in altri paesi, come l’Austria, il populismo e la discriminazione sono risorti.
Programmi e iniziative per integrare i cittadini di paesi terzi sul mercato del lavoro sono ancora azioni per lo più frammentate e devono quindi essere intensificate, nonché basate su collaborazioni multi-stakeholder e incentrate sull’impegno dei datori di lavoro e sul sostegno complessivo dei migranti (Dialogo europeo sulle competenze e le migrazioni 23/05/2017). Gli attori locali (autorità pubbliche, parti sociali / economiche, servizi per l’impiego e organizzazioni del terzo settore) hanno bisogno di maggiori opportunità per condividere e attuare modelli di intervento fatti su misura, completi ed efficaci.
L’obiettivo del progetto è sviluppare, implementare e disseminare un modello efficace di servizi integrati finalizzati all’inclusione lavorativa per cittadini di paesi terzi, basato su competenze multi-settoriali, cooperazione tra attori diversi e presa in carico dei bisogni culturali, sociali ed economici dei migranti.
Sono beneficiari diretti del progetto:
- 60 attori/stakeholder di tutta Europa, le cui competenze, metodologie e strumenti per l’integrazione di cittadini di paesi terzi sul mercato del lavoro saranno rafforzate
- Primo livello di beneficiari: 120 cittadini di paesi terzi (inclusi 20 rifugiati) che saranno formati e supportati attraverso il modello MILE (corsi di formazione ad-hoc, tutoraggio e servizi di orientamento e accompagnamento lavorativo, work experience)
- Secondo livello di beneficiari: 400 cittadini di paesi terzi che potranno beneficiare dei servizi degli enti partner, migliorati e rafforzati, in materia di formazione e accompagnamento al lavoro
- Attori e stakeholders di altri 6 paesi dell’Unione Europea raggiunti nella fase di disseminazione
I beneficiari indiretti dell’azione sono, invece: datori di lavoro raggiunti attraverso associazioni di categoria e network locali; stakeholders pubblici e privati coinvolti attraverso campagne di comunicazione e di disseminazione; cittadini di paesi terzi (inclusi rifugiati) raggiunti attraverso una campagna informativa mirata e riguardante i servizi locali e le opportunità offerte dal progetto; la popolazione locale ed europea, coinvolta attraverso campagne di comunicazione online per combattere stereotipi e aumentare la consapevolezza rispetto al contributo economico dei migranti.

Attività previste
Il progetto si basa su un partenariato transnazionale di organizzazioni private e pubbliche in 4 paesi dell’UE (5 città, 8 partner, 14 associati). L’azione migliorerà le pratiche degli attori chiave e promuoverà un approccio globale per supportare efficacemente l’inclusione lavorativa dei cittadini di paesi terzi. Il progetto promuove quindi una cooperazione strutturata a livello locale ed Europeo, basata su un approccio triplo: per i migranti, per i datori di lavoro e per i servizi per l’impiego.
Le attività specifiche previste dall’azione sono:
- Analisi delle esigenze dei datori di lavoro e formazione/capacity building dei partner e delle parti interessate
- Creazione di gruppi di lavoro permanenti e multi-stakeholders per condividere esperienze e soluzioni
- Creazione e implementazione di una metodologia per l’integrazione lavorativa focalizzata su giovani e donne e sviluppata su due livelli:
- Supporto innovativo, comprensivo e su misura (modello MILE), inclusivo di formazione ad-hoc, tutoraggio, esperienze professionali e accompagnamento post-placement
- Servizi di formazione, impiego e accompagnamento al lavoro migliorati e rafforzati
- Disseminazione e mainstreaming: visite di studio, corsi di formazione, scambi e condivisione dei risultati a livello locale ed Europeo per favorire il trasferimento di MILE; creazione di reti di secondo livello per promuovere e aumentare consapevolezza rispetto all’integrazione lavorativa e al contributo economico dei migranti in Europa.
Per maggiori informazioni: https://projectmile.eu/