Situato nell’Africa sud-orientale, il Mozambico è un paese a basso reddito, con un forte deficit di cibo e una popolazione pari a 30.366,036 milioni nel 2019 (Banca Mondiale, 2020), che, per la maggior parte, vive e lavora nelle zone rurali. Circa il 71% della forza lavoro totale è impiegata nel settore agricolo.
L’agricoltura praticata è principalmente di sussistenza ed è fortemente influenzata dai frequenti cambiamenti climatici come siccità, piogge forti, inondazioni e cicloni. In particolare, l’impatto delle siccità ricorrenti o delle scarse precipitazioni porta a perdite significative di raccolto. Inoltre, l’accesso a fonti di acqua potabile è carente a causa della distribuzione non uniforme dei pozzi. Spesso gli abitanti (soprattutto le donne e le ragazze) sono costretti a percorrere dai 5 ai 20 km per raggiungere la più vicina fonte di approvvigionamento. Ciò comporta l’impossibilità di irrigare le colture e quindi una diminuzione della qualità e quantità di cibo che viene consumato dalle famiglie, aumentando così il livello di insicurezza alimentare e nutrizionale. Secondo la WFP, la malnutrizione acuta è stimata al 4.4% e quella cronica è pari al 42.3% (2020).
La Zambezia, in particolare, è una delle regioni più povere e più colpite dai cambiamenti climatici del Mozambico. I cicloni Idai e Kenneth del 2019 hanno provocato gravi perdite agricole, la distruzione di infrastrutture nonché di beni e sussistenza, peggiorando così il livello di insicurezza alimentare della zona. Questi danni, uniti allo scarso accesso all’acqua potabile, non hanno permesso un’amplia produzione e diversificazione di varietà agricole. Difatti, sebbene la Zambezia disponga di circa 8.000.000 ettari coltivabili, solo il 18% è attualmente utilizzato.
Il progetto “Mozambico: aumento della sicurezza alimentare delle comunità vulnerabili ai cambiamenti climatici e all’emergenza idrica in Zambezia”, grazie anche alla collaborazione con i partner locali, vuole svincolare la produzione delle comunità dei distretti di Namacurra, Nicoadala e Quelimane dalle precipitazioni e lavorare con sistemi di irrigazione e captazione dell’acqua piovana.
Così facendo, ICEI contribuirà a migliorare la qualità e la quantità della produzione agricola delle famiglie rurali della zona contrastando quindi l’insicurezza alimentare e nutrizionale dell’area.
Il progetto mira a migliorare la sicurezza alimentare e nutrizionale delle famiglie di 210 produttori dei distretti di Namacurra, Nicoadala e Quelimane (provincia della Zambezia, in Mozambico) tramite la disseminazione e la replicabilità del modello produttivo basato sull’agroforestry e sull’agricoltura sintropica e l’introduzione di sistemi irrigui finalizzati anche alla produzione orticola. In questo modo, il progetto vuole contribuire al miglioramento della produzione agricola delle famiglie rurali, in particolare quelle appartenenti a categorie vulnerabili come le monoparentali con donne capofamiglia.
I beneficiari del progetto sono 210 produttori rurali dei seguenti distretti della provincia della Zambezia, in Mozambico: Nicoadala, Namacurra e Quelimane.
Oltre ai produttori rurali, grazie al progetto saranno raggiunte anche le loro famiglie, per un totale di circa 1.050 persone.
Attività previste
Il progetto si sviluppa su tre livelli:
- Attività di sperimentazione e azione dell’agroforestry con l’Università di Licungo
Si tratta di un’attività sul campo per la creazione di un Centro di Sperimentazione sull’agroforestry, l’attività prevede:
- Un percorso formativo in un’ottica di scambio di esperienze e apprendimento reciproco;
- Uno studio sperimentale del modello di CDR- Campo Dimostrativo di Risultati, realizzato sulla base dello stesso modello implementato nelle comunità;
- L’istallazione di un vivaio e di una banca di sementi.
- Formazione e training permanente in agroecologia e sistemi forestali, produzione permanente di ortaggi, produzione e conservazione di sementi.
L’attività prevede una formazione sulle tecniche agricole (come ad esempio: preparazione dei campi, semina, potatura, raccolta, risemina) utilizzando la metodologia Farmer Field School, ossia un processo di insegnamento-apprendimento che si svolge sui campi degli agricoltori durante il ciclo colturale.
- Facilitazione dell’approvvigionamento di acqua per attività agricole: fornitura di sistemi irrigui
L’attività prevede l’istallazione di sette piccoli sistemi di irrigazione per facilitare la produzione di ortaggi nei distretti di Nicoadala, Namacurra e Quelimane. Di questa attività beneficeranno direttamente 210 produttori dei distretti target.