Sviluppo Economico Sostenibile dell’Agricoltura di Magway, Unione del Myanmar
Il Myanmar si colloca al 149° posto nell’Indice di Sviluppo Umano 2013, peggiore performance in Asia dopo Afghanistan e Nepal. Il processo di riforme, avviato nel 2011, ha permesso di raggiungere un tasso di crescita reale attorno al 9%, ma tale crescita non ha interessato gran parte della popolazione: secondo uno studio condotto da una commissione governativa nel 2013 il 37% della popolazione è disoccupato e il 26% vive sotto la soglia della povertà. Fra gli esclusi dal processo di crescita si conta la popolazione rurale che vive di agricoltura, un settore che impiega il 65% della forza lavoro. Storicamente, anche a causa della cronica aridità, la Regione Magway presenta i maggiori picchi di povertà nel Paese. La situazione è più drammatica per le donne: solo il 64,9% partecipa alla forza lavoro, contro l’84,4% degli uomini.
L’economia è essenzialmente agricola: il settore occupa il 60% del PIL, e impiega il 65% della forza lavoro. Nonostante ciò, il settore risulta essere particolarmente debole: le rese agricole sono scarse a causa delle tecniche produttive inadeguate, la diversificazione dei raccolti è scarsa e l’infrastruttura a supporto dei piccoli agricoltori del tutto carente, causando la progressiva marginalizzazione di quest’ultimi.
Il progetto intende contribuire a determinare le condizioni favorevoli allo sviluppo locale e all’intensificazione ecologica dell’agricoltura nella Regione di Magway in Myanmar. In particolare si vuole consolidare la base produttiva di piccoli coltivatori e coltivatrici del sesamo, attraverso la formazione e l’organizzazione degli stessi, la promozione di un’agricoltura più sostenibile, l’accesso all’acqua, il rafforzamento della filiera produttiva e la costituzione di sinergie con i settori pubblico e privato.
Il principale gruppo di beneficiari del progetto è rappresentato dai piccoli agricoltori che coltivano sesamo, con una particolare enfasi ai nuclei familiari a guida femminile, per un totale di 1.850 famiglie.
Risultati attesi
Il progetto vuole migliorare le condizioni agricole per la coltivazione del sesamo, garantendo accesso all’acqua attraverso la creazione di infrastrutture irrigue ecosostenibili, date in gestione a comitati locali delle comunità di intervento; i coltivatori e le coltivatrici di sesamo saranno formati in buone pratiche agricole, e costituiti in associazioni di base, raggruppandoli per villaggio o per cluster di villaggi, e con priorità a nuclei familiari a guida femminile. Inoltre le azioni del progetto rafforzeranno la filiera produttiva del sesamo attraverso la costituzione di un’unità economica sostenibile ed ecocompatibile per la per la produzione di derivati del sesamo (olio, tahini, ecc.) e la facilitazione all’accesso di mercati più vantaggiosi.